Otranto un tempo fu una città fortificata; lo testimonia l’antico castello aragonese che svetta ancora su case, strade e palazzi di più moderna concezione.
Il maniero e le sue fortificazioni sono senza dubbio dei luoghi di interesse storico ed architettonico che, almeno a nostro parere, fareste bene a visitare: le suggestioni che ne ricavereste infatti sarebbero davvero indimenticabili e caratterizzerebbero positivamente la vostra vacanza.
Cenni storici
Otranto gode di una particolare posizione geografica che, sebbene da un lato abbia consentito alla città di godere di terreni fertili e clima mite, oppure ancora della possibilità di arricchirsi commerciando, dall’altro l’ha resa vulnerabile: questo suo ruolo di punto di raccordo tra Oriente ed Occidente infatti ne ha fatto un territorio ricco ed appetibile, continuamente esposto agli attacchi di nemici provenienti dal mare che avrebbero voluto assediarla e spogliarla delle sue ricchezze. Da qui la necessità di costruire cinte murarie intorno alle città, torrette di presidio che permettessero alle vedette di avvistare per tempo le flotte nemiche in marcia ed il bisogno di cingere il castello con imponenti fortificazioni.
Per quanto riguarda la storia del castello di Otranto bisognerebbe puntualizzare che in città un maniero era presente già intorno all’anno mille ma, uno degli assedi di cui sopra, terminò con la distruzione dello stesso. Soltanto nel 1057 Roberto il Guiscardo poté restaurarne le rovine, impresa poi ripetuta da Federico II. Originariamente la pianta del castello doveva essere quadrangolare e prevedere un torrione per ogni angolo. La struttura rimase in piedi in tutto il suo splendore sin quasi alla fine del XV secolo quando, indovinate un po’, un assalto turco lo rimaneggiò nuovamente. Ricostruito grazie ad Alfonso d’Aragona, il maniero finalmente non venne più distrutto.
Perché esso acquisisca il suo aspetto attuale però bisogna attendere il 1578, periodo in cui gli spagnoli, ossia gli aragonesi, ultimarono anche la costruzione delle fortificazioni che cingono il castello. Ciliegina sulla torta? Il grande stemma della casata aragonese che campeggia fiero sul portale d’ingresso ed in alcuni punti esterni del fortilizio.
Finalmente un po’ di tregua verrebbe da dire. No. Il secolo successivo i Viceré pensarono di erigere anche dei nuovi e più imponenti bastioni che avvolgessero letteralmente i precedenti ed, a distanza di altri 100 anni, si ritenne opportuno rinforzare ulteriormente il castello che, tanto per non farsi mancare niente, era anche dotato di un grande fossato: insomma penetrare al suo interno ormai non era di certo impresa facile per nemici ed intrusi a vario titolo!
Il castello oggi
Al giorno d’oggi il castello aragonese sembrerebbe aver finalmente conquistato la sua forma definitiva. A proposito di forma: esso ha pianta pentagonale e, come già detto altrove, il perimetro è interamente circondato da un ampio fossato. Sono presenti poi ben tre torrioni nonché un puntone. Il ponte levatoio inoltre, un tempo mobile e battente direttamente sulla strada, è oggi diventato fisso.
Attualmente il castello aragonese, diversamente da quanto accadeva in passato, è in parte separato dalla cinta muraria che avviluppa l’intero centro storico (un tempo invece ne era parte integrante). Ciò perché sul finire dell’800 si pensò di eliminare una porzione di questa fortificazione per aprire una nuova carreggiata. Sulle mura della città comunque ancora oggi sono visibili la Porta Terra, detta anche Porta d’Oriente e la Porta Alfonsina.
Una curiosità? In tempi moderni non è raro che il castello o addirittura il fossato vengano utilizzati come imponenti scenografie per eventi e fiere di paese e tra queste si ricordano soprattutto le Giornate Medievali.
Foto Sailko [CC BY 3.0], attraverso Wikimedia Commons.